RFID: Di che si tratta e quali vantaggi offre?

La tecnologia RFID è stata utilizzata per la prima volta nel 1939, durante la Seconda guerra mondiale, per poi svilupparsi a partire dagli anni sessanta anche in ambito civile. La tecnologia RFID (acronimo inglese di identificazione a radio frequenza – Radio Frequency IDentification) viene utilizzata per l’identificazione e la memorizzazione automatica di dati relativi a oggetti o animali. Oggi è divenuto uno strumento sempre più utile per le aziende e viene sfruttato in svariati campi: industriale, automobilistico, medico, e-Government (passaporti, carte d’identità, etc.), trasporti e così via. Ciò è reso possibile dall’estrema versatilità di questo strumento ed anche grazie all’affidabilità raggiunta nel corso del tempo. Questa tecnologia permette di identificare un oggetto in maniera univoca (ogni tag è unico ed irrepetibile) tramite un sistema in radio frequenza. Ciò risulta molto importante ai fini della sicurezza, infatti questi prodotti sono noti anche come etichette antitaccheggio. Esistono molte tipologie di stampanti specifiche per etichette, come è possibile osservare sul sito di una delle principali aziende del Centro-Sud di settore, ovvero Rubino srl. .

 

Funzionamento e componenti

La tecnologia RFID è composta quattro elementi fondamentali, senza anche uno solo di essi non è possibile attuare il processo. I componenti sono:

  • Tag: è un dispositivo a radiofrequenza di piccole dimensioni formato da un chip, dotato di memoria, connesso ad un’antenna e inserito in un contenitore (che non deve essere metallico per garantire il corretto funzionamento della tecnologia) o incorporato in un’etichetta di carta o plastica. I tag permettono la trasmissione di dati a corto raggio senza contatto fisico e visivo. Il tag è ciò che consente di identificare in maniera univoca il dato prodotto. I tag possono essere attivi o passivi, nel caso di tag attivo è presente anche una batteria integrata.
  • Antenna: è ciò che permette di ricevere ed inviare i dati contenuti all’interno del tag. Sia il tag che il lettore sono dotati di antenna, che quindi risulta indispensabile per attivare la comunicazione tra le due componenti.
  • Lettore: è il dispositivo che consente di assumere le informazioni contenute nel tag e trasmetterle al Sistema di Gestione Centrale. Può essere fisso, nel caso in cui debba leggere una gran quantità di prodotti in entrata e uscita da un magazzino, oppure mobile, nel caso in cui un addetto al magazzino debba controllare una determinata quantità di merci presenti in magazzino. Spesso l’antenna è integrata nel lettore stesso, ma può trattarsi anche di due device diversi.
  • Sistema di gestione centrale: è un sistema informativo che viene collegato alla rete e ai vari lettori, permettendo così di ottenere tutte le informazioni disponibili associate ai vari oggetti e di gestire tali informazioni in base all’obiettivo desiderato, svolgendo quindi un indispensabile funzione di coordinamento.

 

Tag attivi e passivi

I tag possono variare per forma, dimensione, materiale e frequenza operativa ma tutti questi possono essere raggruppati in tre grandi famiglie: Attivi, Passivi e Semi-Passivi o Semi-Attivi.

  • Attivi: ricevono energia da un’alimentazione propria, di solito una batteria a lunga durata. Sono in grado di trasmettere autonomamente i dati al lettore e coprono distanze decisamente superiori rispetto a quelli passivi. Possiedono memoria di dimensioni notevoli, sono spesso riscrivibili e possono contenere dei sensori per effettuare misurazioni, come calore, temperatura e pressione. Sono progettati solitamente per un uso durevole.
  • Passivi: Sono tag che non possiedono una propria fonte di energia ma la ricevono dal segnale proveniente dal Lettore. Sono composti da un chip (con identificativo univoco ed eventuale memoria), un’antenna e dal supporto o contenitore. Al passaggio del lettore, la radiofrequenza attiva il microchip interno al tag fornendo l’energia necessaria per operare. Questa energia in fase di lettura sarà riutilizzata per rispondere al lettore trasmettendogli un segnale con tutte le informazioni memorizzate al suo interno; in fase di scrittura, invece, permetterà di salvare i dati inviati dal lettore. Le distanze nel quale possono operare sono dell’ordine di alcuni metri o di alcuni centimetri a seconda della frequenza operativa.
  • Semi-passivi o semi-attivi: dotati di una propria sorgente di energia che viene utilizzata per alimentare il microchip, ma non il trasmettitore. Per poter trasmettere informazioni devono entrare nel raggio d’azione del lettore/antenna.

 

Frequenze operative degli RFID

Le frequenze del segnale utilizzato per la comunicazione dipendono dalla natura dei tag e dalle applicazioni previste, inoltre vengono regolate dagli organismi internazionali e nazionali. Le bande di frequenza più utilizzate nella tecnologia RFID sono le seguenti:

  • Banda LF (Low Frequency): le frequenze operative più utilizzate sono due, ovvero 125 Khz o 135 Khz. La Banda LF è stata la prima storicamente ad essere utilizzata ed ancora oggi ha una presenza significativa sul mercato. Caratterizzata da una distanza di lettura molto limitata, opera quasi a contatto, pertanto è ideale per essere impiegata per antifurti, controllo delle presenze o accessi, tracciabilità di animali domestici e allevamento, etc.
  • Banda HF (High Frequency): sono frequenze che operano a 13,56 Mhz. Attualmente è considerabile la banda universale, visto la sua possibilità di utilizzo in tutto il mondo. Può essere impiegata per identificazione e tracciamento, pallet, controllo accessi e altre applicazioni che richiedono una distanza di lettura ridotta (fino a 1,20m).
  • Banda UHF (Ultra High Frequency): sono frequenze che lavorano a 868 MHz o 915 MHz, l’utilizzo di questa frequenza può essere limitato dalle autorità dei singoli paesi in termini di potenza massima e bande di frequenza. La banda non è assegnata infatti in modo uniforme in Usa, Europa e Asia. I tag di questo tipo possiedono una distanza di lettura maggiore rispetto gli altri per questo vengono principalmente impiegati per il retail, la logistica e la gestione di magazzino.

 

 

Applicazioni pratiche e vantaggi d’uso

Questo tipo di tecnologia offre chiaramente molti vantaggi. Anche le sue applicazioni d’uso toccano una serie molto vasta di ambiti: dalla logistica alla produzione, dal retail alla GDO. Le sue funzioni principali consistono nella ricerca, identificazione, localizzazione spaziale e tracciamento dei movimenti di uno specifico prodotto, il quale viene individuato in maniera univoca ed inequivocabile. Una sua applicazione pratica molto apprezzata consiste nell’installazione di varchi logistici dotati di antenne RFID che al momento del passaggio dei prodotti opportunatamente taggati, provvede ad identificarli per poi trasmettere i dati in tempo reale. Lo stesso principio viene adattato a contesti più ristretti, ad esempio in ambito retail, per inventariare prodotti presenti in un determinato punto vendita. Per quanto riguarda la localizzazione spaziale, attraverso la tecnologia RFID è possibile geolocalizzare in qualsiasi momento ogni tipo di prodotto taggato ed è anche possibile quindi tracciarne i movimenti. Per comprendere l’utilità di questo strumento, si pensi ad esempio a un magazzino che ha necessità di ottimizzare i flussi di merci o di veicoli, in modo quindi da ottimizzare i tempi e ridurre gli sprechi, oppure ad un negozio che ha la possibilità di capire in quale zona del negozio stesso si fermano maggiormente i clienti, magari per piazzarvi dei prodotti di punta. In ogni caso, gli ambiti di applicazione sono molteplici: bigliettazione elettronica, controllo presenze ed accessi, tracciamento pratiche, identificazione degli animali, biblioteche e, ovviamente, la classica etichetta antitaccheggio. In base a quello che possiamo leggere su Wikipedia, la tecnologia RFID offre diversi vantaggi rispetto al tipico codice a barre o alla banda magnetica: non deve essere a contatto (banda magnetica) oppure visibile (codice a barre) per essere letto, le informazioni oltre ad essere lette possono anche essere scritte (si possono aggiungere e memorizzare ulteriori informazioni sul chip), identificazione e verifica sono immediate, la comunicazione può essere in chiaro oppure cifrata.  Quindi, grazie a questo utile strumento è possibile:

  • Identificare uno specifico prodotto e tracciarne il percorso dalla produzione alla consegna all’utente.
  • Effettuare la lettura anche fino a dieci metri di distanza.
  • Ottenere immediatamente ed automaticamente tutte le informazioni purché il prodotto si trovi nel raggio d’azione dell’antenna.
  • Acquisire le informazioni di decine di prodotti contemporaneamente.
  • Aggiornare le informazioni contenute nel tag tramite il software senza intervenire direttamente sull’etichetta.