Distingui il Whisky in 5 Mosse

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Il whisky è il distillato, o l’acquavite, con più ampia diffusione al mondo e si ottiene dalla distillazione dell’orzo fermentato o di altri cereali, come mais e segale. In commercio ne esistono moltissime marche che producono le più svariate offerte, in termini di tipologia e di qualità.

Per aiutarti a orientarti velocemente oppure ad effettuare delle scelte ponderate, nel caso tu sia in procinto di acquisti, ti ho preparato questo piccolo percorso che spero ti possa essere utile. Ho distribuito le informazioni in 5 step per rendere più leggibile e scorrevole il testo.

1. Come si fa il Whisky?

Potrebbe sembrare superfluo parlare anche solo brevemente della produzione di whisky, per poter distinguere i prodotti tra loro. In fondo il mio intento è quello di darti una bussola, non di scrivere un trattato. Però, credo sia utile per poter capire meglio i passaggi successivi.

Parlerò adesso di orzo come materia prima, ma basterà sostituire il termine con un altro, ad esempio il mais, e i passaggi indicati varieranno di poco.

  • Quando l’orzo nei campi giunge a maturazione viene raccolto, stoccato e inumidito per farlo germogliare.
  • Il chicco di orzo che germoglia trasforma il suo amido interno in zucchero, precisamente in maltosio.
  • Dopo una settimana la germinazione viene bloccata, scaldando l’orzo maltato con getti di fumo caldo del fuoco di torba.
  • I chicchi così seccati vengono macinati per ottenere una farina, cui si aggiunge acqua calda. Il risultato è un liquido detto mosto di malto
  • Questo liquido viene poi messo in cisterne di fermentazione, in cui vengono aggiunti potenti lieviti.
  • Al termine della fermentazione il liquido viene distillato in alambicco.
  • Ci sono almeno due distillazioni, l’ultima serve per togliere gli alcol tossici per l’uomo.
  • Al termine, l’acquavite viene fatta invecchiare, o maturare, in botte. Il tempo minimo di maturazione è di 3 anni. Per avere un prodotto di buona qualità, la durata dev’essere di almeno 7 anni, ma esistono prodotti di 12 e persino di 24 anni.

2. Scozzese vs Irlandese

Le due patrie storiche del Whisky si fanno interpreti di due processi produttivi con sottili ma sostanziali differenze. Infatti oltre alla grafia, che in Irlanda flette il nome in whiskey, anche la materia prima e alcuni step di realizzazione sono differenti.
A prescindere dalle scelte del mercato, non c’è una vera superiorità dell’uno sull’altro. Ma è bene conoscerne le differenze.

Irlandese

In Irlanda si usa mescolare orzo non maltato, ossia non germinato, a quello maltato e l’essicazione non avviene usando la torba, bensì carbone o gas.
Privo di torbatura e con la presenza di cereale non maltato, questo whisky ha un carattere più morbido ed equilibrato, in cui si avverte maggiormente il profumo del malto.

Scozzese

Il whisky Scozzese, il famoso Scotch Whisky, è di gran lunga quello commercialmente più diffuso. Una delle sue caratteristiche principali è la torbatura, che conferisce al distillato un forte sentore di affumicato. Il suo sapore è piuttosto intenso e a volte ruvido, perchè trasmette i caratteri del territorio in cui è fabbricato. Ad esempio quello delle isole sul nord della Scozia presenta una tonalità salmastra, per effetto del mare, mentre quello delle Highland evoca l’aroma dell’erica, presente in quelle valli.

3. Single Malt vs Blended

Single Malt

I single malt sono prodotti in un unica distilleria con una sola qualità di malto. Tuttavia le annate delle botti che conferiscono insieme, possono differire, almenoché non si tratti di Single Barrel. L’invecchiamento indicato in bottiglia si riferisce al distillato più giovane.

Blended

I blended sono la miscela di whisky di malto prodotti in varie distillerie, spesso mescolati con distillati prodotti con altri cereali, oltre all’orzo. Lo scopo è quello di ammorbidire il gusto a volte troppo spigoloso dei single malt.

Orientamento qualitativo

Solitamente il whisky più pregiato è ancora il single malt. Il secondo, salvo eccezioni premium, è tendenzialmente più commerciale.

4. American, Canadian

Quando scozzesi e irlandesi emigrarono in nord America, portarono con se anche le loro tradizioni distillatorie. Negli Stati Uniti è prevalsa la scuola irlandese, tant’è che si parla di whiskey, con la lettera E. Quello chiamato Bourbon, viene prodotto con mais, che costituisce solitamente il 70% degli ingredienti, oltre grano, segale e orzo. In Canada sono, al contrario, seguite le tecniche scozzesi e la materia prima principale è la segale, da cui il nome del distillato che ne deriva, il Rye Whisky.

5. Giapponese

Anche i Giapponesi subiscono un secolare fascino dallo Scotch Whisky. La loro ben nota capacità di replicare le cose e migliorarle si è riversata anche sulla produzione di questo distillato. La versione nipponica è la fedele replica del whisky scozzese, in cui si è scelto però di eliminare i tratti ruvidi per ottenere un prodotto di più facile degustazione. I detrattori dicono manchi di personalità. Fatto sta che dal 2001 continua a collezionare premi internazionali.