L’arte di Varakul Yansombut tra minimalismo ed espressionismo

Varakul Yansombut è un giovane artista di origini Thailandesi e Giapponesi.

Il suo percorso nel mondo dell’arte è affascinante, l’unione di tante culture, scuole e forme, che trascende i confini tra Oriente e Occidente ma che ha radici ferme nella storia di crescita personale dell’artista.

La sua arte sconfina e unisce diversi settori, dalla moda al design ambientale, all’arte visiva e digitale, dalla fotografia emozionale alla pittura.

Varakul Yansombut riesce ad essere un narratore minimalista ed espressionista alla stesso tempo, in maniera fluida, delicata e potente.

Unisce queste due correnti artistiche, spesso viste in contrapposizione, con una forte energia positiva e curatrice.

Di seguito, vi parleremo della sua vita e del percorso che lo ha portato a diventare l’artista che è oggi, della sua filosofia e delle sue opere tra minimalismo ed espressionismo.

La vita di Varakul Yansombut, tra manga e Zen

Varakul Yansombut è un artista internazionale, nato a Bangkok, nel 1983, qui ha trascorso gran parte della sua vita e tutt’ora vive nella capitale Thailandese.

Da bambino e da adolescente, è stato molto influenzato dall’arte e della cultura Giapponese, oltre a quella Thailandese.

In quegli anni, infatti, la musica, l’arte e la cultura Giapponese e Asiatica in generale hanno iniziato ad avere molto appeal a livello globale.

Erano anni di grandi cambiamento ed in Thailandia, con l’arrivo di tanti rifugiati dalla vicina Cambogia, fuggiti dal regime dei Khmer Rouge, gli scontri erano all’ordine del giorno.

Allo stesso tempo, questi erano gli anni del grande boom economico e turistico, che hanno reso rapidamente la Bangkok una capitale internazionale cosmopolita.

Possiamo dire che una fusione di manga e anime giapponesi e filosofie asiatiche sono state al centro della crescita personale e professionale di Varakul Yansombut tra gli anni ottanta e novanta.

Dopo aver conseguito una laurea in gestione aziendale presso l’Assumption University di Bangkok e un diploma in design del prodotto presso il Vantan Institute of Design Tokyo, Varakul Yansombut si sposta a Tokyo, dove inizia la sua carriera di designer come grafico ambientale.

In seguito ha avuto l’opportunità di lavorare come sviluppatore di prodotti di moda e manager di un famoso marchio di moda a Bangkok, World Saha Fashion, che lo ha reso esperto di design tessile.

Dopo diversi anni in questo settore, mette da parte il mondo del design e della moda, senza pero abbandonarlo completamente, ed oggi si concentra sopratutto su pittura, fotografia, arte visiva e digitale.

Il suo concetto di arte visiva non si focalizza su una sola tecnica ma si esprime in forme diverse, principalmente pittura e fotografia, ma anche lavori digitali al computer.

Da sempre appassionato di arte astratta, nel suo lavoro spicca l’influenza della corrente minimalista e dell’espressionismo astratto.

Secondo la sua filosofia di vita, la sua arte è uno strumento da usare per fornire linfa vitale all’esistenza stessa, per curare l’anima.

Varakul Yansombut, ha infatti dichiarato di essere esso stesso stato salvato dall’arte in momenti particolarmente bui e complicati della sua vita ed il suo intento è quello di scatenare lo stesso effetto in chi usufruisce delle sue opere, una sorta di terapia dell’arte.

Per questo la sua arte, semplice ma complessa, è in grado di fornire energia e motivazione alla mente stanca e all’anima stessa.

Secondo la filosofia e la tradizione giapponese, fortemente influenzata dalla religione shintoista e della filosofia Zen, l’anima, reikon, vive all’interno di tutte le esistenze e fenomeni.

Le cose di tutti i giorni, dagli oggetti alle piante alle montagne, possono essere definite kami o divinità.

Secondo questa visione, anche gli oggetti artigianali, essendo costruiti dall’anima dell’artigiano, hanno essi stessi un’anima. E questo è quello di cui anche Varakul Yansombut è convinto.

L’imperfezione è essa stessa espressione di bellezza, ricollocando l’energia spirituale in una posizione predominante rispetto alla contemporanea cultura della socializzazione digitale.

L’essere non perfetto, rappresentato dall’arte non perfetta, è al centro di un messaggio di accettazione positiva e di spinta verso l’interno per fiorire all’esterno.

Varakul Yansombut, le sue opere di visual art

Da quando Varakul Yansombut ha iniziato il percorso artistico, circa una decina di anni fa, si è sempre concentrato su un design minimale.

La sua arte è una miscela unica di design grafico minimale e arte dell’espressionismo astratto per esprimere e rappresentare l’anima e l’energia di questo pianeta.

Lo scopo dell’artista è quello di creare un’energia positiva, tirando fuori quella già contenuta in ogni cosa, attraverso la semplicità del minimalismo.

Questo intento, il dare energia a chi osserva la sua arte, appare chiaro dai titoli dei suoi quadri (che puoi vedere cliccando qui), solo per citare qualche esempio, a feeling when you start to know you good at what you are doing now, una sensazione quando inizi a capire che sei bravo in quello che stai facendo ora.

Altro esempio tipico del suo messaggio è A feeling before starting the extraordinary … that you wanted to do a long time ago, una sensazione quando inizi lo straordinario che volevi realizzare da tanto tempo.

La positività e l’accettazione sono una costante caratteristica delle opere di visual art di Varakul Yansombut.

Negli ultimi anni si è dedicato con più passione alla fotografia, il bianco e nero è la sua tecnica prediletta, rispecchiando il minimalismo che lo contraddistingue.

Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti per il suo lavoro fotografico, tra questi il Monochrome Discovery of the year per una foto panoramica della città di Grenoble, in Francia e una menzione d’onore all’Annual Photograpy Awards per la sezione tematica astratta con un progetto chiamato Sun, Sand, and Salt, Sole, Sabbia e Sale.

La foto è stata scattata presso la spiaggia di Pukhet, in Thailandia, e vuole rappresentare la bellezza dell’unione di questi tre elementi e trasportarci in un diverso universo di espressione.

L’artista tra minimalismo ed espressionismo

Il minimalismo è una forma estrema di arte astratta sviluppata negli Stati Uniti negli anni ’60 e caratterizzata da opere d’arte composte da semplici forme geometriche basate sul quadrato e sul rettangolo.

Donald Judd, Dan Flavin, Carl Andre, Sol LeWitt e Robert Morris sono stati tra i pionieri e più importanti artisti in questa corrente.

Ma il minimalismo non era un concetto del tutto nuovo, faceva già parte della cultura giapponese radicata nella filosofia Zen. Per chiunque abbia visitato il Giappone, il minimalismo architettonico è evidente ovunque, in edifici nuovi o antichi.

I concetti zen di semplicità trasmettono le idee di libertà e l’essenza dell’abitare, ridurre tutto alla sua qualità essenziale e raggiungere la semplicità.

Esteticamente, l’arte minimalista offre una forma di bellezza altamente purificata. Può anche essere vista come rappresentazione di qualità come verità, perché non pretende di essere altro da ciò che è, ordine, semplicità e armonia.

Il minimalismo è stato spesso visto come una risposta ribelle all’espressionismo astratto, movimento nato dopo la Seconda Guerra Mondiale negli Stati Uniti.

L‘espressionismo astratto, al contrario del minimalismo, usava colori sgargianti ed era meno autoreferenziale. Il minimalismo dei primi anni, infatti, voleva creare perfezione, eliminare qualunque tipo di emozione dai quadri.

Varakul Yansombut è riuscito nell’intento di fondere queste due scuole di pensiero apparentemente inconciliabili, prendendo spunto da diverse specificità e tradizioni per creare qualcosa di utile e versatile.

I suoi quadri, infatti, sono molto colorati ma allo stesso tempo semplici e diretti, hanno spesso un titolo esplicativo di ciò che stiamo guardando e di ciò che l’artista sta cercando di farci assorbire. Sono delle vere e proprie opere d’arte per valorizzare al meglio un ambiente della propria casa.

Varakul Yansombut non è mai stato un artista allineato con una determinata scuola se non la grande categoria dell’astratto. Il suo lavoro è, al contrario, quello di unire, lontano dalla referenzialità e dalla visione di perfezione artistica.

Quello che vuole rappresentare, l’energia del nostro pianete e degli elementi che lo compongono, sono allo stesso tempo espressione e minimalismo, perfezione ed imperfezione, colore e bianco e nero.

Il suo progetto artistico, infatti, si chiama Simple but Magnificient, semplice ma magnifico, un concetto che Varakul Yansombut vede in ogni cosa che ci circonda e ce lo vuole ricordare con ogni mezzo possibile.

Un artista giovane, che ha già dato tanto ed ha sicuramente molto da offrire negli anni a venire.